Dopo più di 30 anni è stato ricostruito un Pc sovietico uguale a quelli che sono stati utilizzati a Chernobyl. Ecco le sue caratteristiche.
Negli ultimi anni ci si sta interessando sempre di più alla tecnologia degli anni ’80 e ’90. Oggi l’informatica ha fatto dei passi da gigante e quasi non ci ricordiamo più i modelli di 30 e 40 anni fa. I computer di allora erano molto diversi e permettevano di fare calcoli molto semplici. Erano dei veri e propri calcolatori, con prestazioni molto limitate che erano utilizzati per utilizzi semplici come ad esempio giocare e lavorare.
Non solo le operazioni erano limitate, lo era anche l’interfaccia grafica, i software e anche gli hardware. Se confrontati a quelli di oggi, i computer di un tempo hanno ovviamente un fascino che sta conquistando parecchie persone. Se i modelli degli anni ’80 e ’90 che sono arrivati in Occidente almeno ce li ricordiamo, ancora più sorprendenti sono i computer dell’Unione Sovietica di un tempo.
Una scoperta che affascinerà da una parte gli appassionati del disastro nucleare di Chernobyl e quelli della storia dell’Unione Sovietica, dall’altro gli amanti dell’informatica degli anni Ottanta. I Pc realizzati nell’Unione Sovietica erano ovviamente molto diversi da oggi e da quelli che conoscevamo in quel periodo. Sapendo che è stato da poco assemblato un pc dell’epoca è un qualcosa di emozionante.
Chernobyl Family, un canale Youtube con sede in Slovacchia, è riuscito ad assemblare un vecchio computer funzionante che utilizza lo stesso hardware e software dei pc che si usavano nell’Unione Sovietica ai tempi del disastro nucleare di Chernobyl. Il prototipo è perfettamente funzionante in tutte le sue componenti. I sistemi di tipo mainframe dai quali si sono ispirati per farlo funzionare sono stati inizialmente costruiti da Minsk Mainframes, inclusi i cloni degli anni ’80 dei predecessori Intel 8086 difficili da reperire.
Era un sintomo dei rendimenti dei semicostruttori negli anni ’80; sono stati costruiti soltanto 80.000 mainframe EC-1841 e alcuni sono sopravvissuti fino agli anni ’90. Secondo loro, la specifica CPU all’interno della scheda del processore utilizzata dalla Chernobyl Family, è una versione militare della CPU ES-1841, la 1845, spesso usata dal KGB. Considerando che le CPU all’interno di questi mainframe funzionavano a 5 MHZ e poteva eseguire una versione sovietica di Dos, ossia alphaDos.
Anche il software è molto raro e in Occidente questi modelli non erano prodotti. Per questo che i riparatori si sono spinti verso una caccia ai componenti di questo fantastico pc e tra i programmi. Una sfida molto complicata è stata quella di trovare i floppy disk che caricavano i software, tra i tanti non funzionanti di Electron Mass Factor di Kyiv. Il risultato dell’assemblamento si è rivelato riuscito. Il pc si è acceso, con la sua grafica nera e gialla e blu. Gli autori dell’esperimento sono riusciti anche a visualizzare dei giochi.
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