Il tuo conto non è al sicuro: il governo ha reso i pignoramenti semplificati, addio tutele

Sarà sempre più facile pignorare i beni dei debitori insolventi: gli ufficiali giudiziari potranno entrare nei conti degli italiani.

Fino a non molto tempo fa gli ufficiali giudiziari non avevano libero accesso a dati del cittadini considerati privati e sensibili. Oggi però, allo scopo di facilitare il lavoro degli incaricati e soprattutto per velocizzare i pignoramenti, il governo ha letteralmente “aperto” i conti degli italiani.

pignoramento conto corrente
Il pignoramento conto corrente sarà ancora più facile – Tecnozoom.it

Questo significa che, per valutare l’effettiva condizione economica di un cittadino che ha debiti con il fisco, le autorità potranno utilizzare i dati presenti nei database dell’Agenzia delle Entrate allo scopo di capire quanto e soprattutto cosa pignorare allo scopo di saldare il debito del cittadino.

I dati a disposizione delle autorità

Le nuove norme di facilitazione per i pignoramenti sono entrate in vigore ad Agosto 2023, ma hanno dovuto superare un periodo di rodaggio che si è attualmente concluso.

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Il fisco potrà visualizzare tutti i nostri conti – Tecnozoom.it

A questo punto diventa attivo il servizio di accesso diretto ai dati dell’Agenzia delle Entrate. Tale accesso avrà naturalmente valore legale e varrà per i dati di tutti i cittadini.

Nello specifico gli ufficiali giudiziari avranno accesso a:

  • Dichiarazione dei redditi
  • Certificazione Unica
  • Atti del Registro
  • Archivio dei rapporti finanziari.

Attraverso la consultazione di questi dati gli ufficiali giudiziari potranno ricostruire facilmente, velocemente e con la massima esattezza la situazione economica globale di un cittadino, cioè a quanto ammontano i suoi stipendi, quali sono i redditi diversi dallo stipendio che percepisce regolarmente, quali sono le sue proprietà immobiliari e soprattutto a quali conti accede per depositare, gestire e movimentare il suo denaro liquido.

Naturalmente l’obiettivo dichiarato dal Governo con questa riforma fiscale è quello di semplificare e velocizzare il più possibile le procedure con le quali si rendono attuativi i pignoramenti. Da parte dei cittadini sembra però una grave ingerenza nella propria privacy. 

Vale la pena di specificare però che questi dati sono accessibili solo e soltanto se il cittadino ha dei problemi di tipo fiscale. Per esempio, secondo la legge un debitore può essere soggetto a pignoramento se ha accumulato un ritardo tra i 30 e i 180 giorni sul pagamento di 7  o più rate del mutuo. In questo caso ovviamente il bene pignorato sarà la casa che il cittadino non è più in grado di pagare, ma ci possono essere anche casi differenti. Se un debitore è insolvente ma non possiede immobili oltre alla prima casa, per esempio, gli potrebbero essere pignorati i fondi presenti sul suo conto corrente.

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