Mancato pagamento dello stipendio da 2 mesi: come recuperare gli importi? È fondamentale saperlo

I dipendenti hanno a disposizione delle tutele contro i datori di lavoro inadempimento, perpretendere il pagamento delle somme spettanti.

Può succedere di non ricevere l’ordinaria retribuzione da parte del datore di lavoro. In alcuni casi, questa situazione potrebbe durare mesi.

mancato pagamento stipendio
Cosa succede se il datore non paga lo stipendio? (tecnozoom.it)

Prima che il diritto all’ottenimento degli stipendi mancanti cada in prescrizione, esistono dei rimedi per obbligare il datore a versare le somme dovute.

Innanzitutto, per la Corte di Cassazione il lavoratore dipendente può decidere di sospendere la propria prestazione, nell’ipotesi di grave inadempimento da parte del datore. Affinché la sospensione sia legittima, è necessario che ci sia una proporzione tra la reazione del lavoratore e la lesione del suo diritto alla retribuzione.

In particolare, l’omesso pagamento di tre mensilità consecutive giustifica l’interruzione dell’attività. Ma cos’altro può fare?

Il datore di lavoro non paga lo stipendio da due mesi: cosa si può fare?

Se non c’è modo di risolvere la questione in maniera “pacifica”, tramite tentativi di riconciliazione, l’unica strada per ricevere le mensilità spettanti è avviare un’azione legale contro il datore di lavoro. Questa può essere preceduta da una diffida scritta, con la quale si concede un termine per il pagamento delle somme.

rimedi per riottenere lo stipendio
Cosa rischia il datore che non paga? (tecnozoom.it)

La lettera può essere firmata dal dipendente, dal suo avvocato o da un sindacalista.

Se, invece, non ci si vuole rivolgere a un avvocato, si può richiedere l’assistenza gratuita dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, per fissare una convocazione delle parti per una conciliazione. In pratica, verrà convocata l’azienda per cercare di giungere a un accordo ed evitare di agire in giudizio.

Nel caso in cui i tentativi di conciliazioni falliscano, l’unica alternativa rimane il ricorso al Tribunale. I dipendenti con regolare contratto di lavoro possono chiedere un decreto ingiuntivo, che verrà notificato al datore entro 60 giorni e dovrà essere pagato entro 40.

Al datore è concesso il diritto di presentare opposizione. Se, però, non paga e non presenta opposizione, si può procedere con il pignoramento dei beni.

I lavoratori in nero, invece, devono necessariamente intentare una causa civile per ottenere il pagamento degli stipendi non versati, ma dovranno dimostrare la sussistenza del rapporto lavorativo.

C’è, infine, la possibilità delle dimissioni per giusta causa. Se il datore ha omesso l’accredito di almeno due mensilità consecutive, il dipendente può interrompere l’attività lavorativa con effetto immediato, senza obbligo di preavviso.

In tale ipotesi, avrà diritto anche al versamento dell’indennità di mancato preavviso, del TFR, delle retribuzioni residuali (in caso di contratto a tempo determinato) e della NASpI da parte dell’INPS.

Ricordiamo, tuttavia, che anche il recupero degli stipendi non pagati è soggetto a prescrizione. Nel dettaglio, l’interessato ha 5 anni di tempo dalla cessazione del rapporto lavorativo per agire.

Impostazioni privacy