Ragazza denuncia la mamma e lo zio veterinario: le hanno messo un microchip da bambina

Il social Reddit riporta la testimonianza di una ragazza a cui sarebbe stato applicato un microchip quando era più piccola.

Sembra l’episodio di un telefilm di fantascienza o una visione distopica scaturita da menti malate, ma si tratta di realtà. Una ragazza di 17 anni, tramite il social Reddit, ha pubblicato un post in cui afferma che la madre, quando era molto piccola, pare le abbia fatto applicare un microchip dallo zio, di professione veterinario, per poter tenere traccia degli spostamenti della piccola.

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La ragazza con il microchip (tecnozoom.it)

Reddit non verifica l’identità dei propri utenti, come avviene ad esempio per Facebook; è possibile quindi trovare molteplici profili di personaggi di fantasia, che fingono di essere qualcun altro per navigare all’interno del social. Il post pubblicato dalla diciassettenne ha accumulato oltre 300 commenti: il profilo riporta effettivamente all’identità di una ragazza della stessa età.

La 17enne, nel suo post, ha spiegato che la mamma sin da piccola è sempre stata iperprotettiva ed ha riportato che suo zio, un veterinario, le avrebbe applicato un microchip sottocutaneo tra le scapole proprio su richiesta della sorella. Essendo l’adolescente troppo piccola al momento dell’avvenimento dei fatti, dichiara di non avere memoria dell’episodio.

La ragazza con il microchip

Secondo quanto riportato dal post, la madre avrebbe fatto inserire un chip alla bambina per poter stare più tranquilla e recarsi direttamente dalla polizia nel caso in cui la figlia si fosse persa: in questo modo gli agenti di polizia avrebbero potuto scansionare il dispositivo e avere tutte le informazioni inerenti gli spostamenti della bambina.

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Il microchip è stato inserito tra le scapole (tecnozoom.it)

Sempre da quanto appreso tramite il post, il chip, che solitamente viene utilizzato per gli animali perlopiù domestici, contiene solo il nome della ragazza associato a quello dei suoi genitori. Da quando è stato inserito sotto la pelle della donna non è mai stato fatto un aggiornamento, né la ragazza è stata mai scansionata per avere ulteriori informazioni.

Occorre però sottolineare alcuni punti e incongruenze. In primis, le aziende fornitrici di microchip, richiedono una tariffa annuale per tenere aggiornate le informazioni contenute nei propri database. Se il proprietario del chip non ha mai aggiornato il dispositivo le informazioni potrebbero non essere più presenti nel chip.

Tuttavia all’epoca in cui la ragazza era piccola l’argomento dei chip negli esseri umani era molto in voga, come lo è attualmente dal post-Covid. E’ probabile che la madre, spinta dalle discussioni di quell’epoca, abbia deciso di metterne uno su sua figlia, violando in questo modo l’autonomia corporea della bambina.

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