Molti li sottovalutano, ma questi dispositivi sono in grado di far lievitare la bolletta dell’energia elettrica.
In molti già lo sanno — seppur ignorandolo allegramente — ma ogni tanto è bene ribadirlo, fornendo anche maggiori delucidazioni: contenere il consumo energetico è possibile, eliminando tutto ciò che è realmente superfluo. Se da una parte non possiamo in alcun modo rinunciare a una lavatrice, un frigorifero o qualsivoglia elettrodomestico, dall’altra vi sono dei veri e propri vampiri di energia che passano inosservati sotto il nostro naso.
Come già detto, non bisogna fare di certo una ricerca approfondita su quali siano, ma più che altro concentrarsi sullo spreco energetico che tali dispositivi comportano. In tempi di crisi economica, dove il destino dell’inflazione sembra un tabù e l’italiano medio tenta in tutti i modi di risparmiare laddove fosse possibile, è bene tenere a mente alcuni accorgimenti.
Quali sono i dispositivi elettrici che consumano più energia?
La regola base? No allo standby. Probabilmente lo diremo fino allo sfinimento, ma a quanto pare ce n’è ancora bisogno. Secondo i calcoli di fastweb.it, nel corso dell’anno, il consumo energetico inattivo solamente del nostro televisore e degli accessori ad esso collegati si aggira attorno ai 157,68 € senza fare altro che rimanere in modalità standby. Possiamo solo immaginare il resto che, è giusto sottolineare, dipende molto dal proprio contratto elettrico.
Greenme.it, per esempio, ci suggerisce che il consumo in standby generale pesa in media fra l’8% e il 10% sulla bolletta mensile di una famiglia in Italia. Ma quali sono questi dispositivi?
Tra i principali ‘dispositivi vampiro’ troviamo i caricabatterie e gli adattatori, spesso lasciati attaccati alle prese anche quando non sono in uso. Il problema non è solo quando ricaricano i nostri dispositivi, ma anche quando sono semplicemente connessi alla corrente. Lo stesso discorso vale per i sistemi di intrattenimento, come le console di gioco e le soundbar, che in modalità standby sembrano addormentati, ma in realtà continuano a succhiare energia.
Anche i computer desktop e i relativi accessori non sono da meno. Monitor, stampanti e scanner lasciano una traccia di consumo anche quando non li stiamo utilizzando direttamente. Un classico esempio sono i piccoli elettrodomestici da cucina: microonde, macchine del caffè e forni elettrici con display digitali che restano sempre accesi. Infine, i router Wi-Fi, imprescindibili nelle nostre case connesse, operano senza sosta, giorno e notte, facendo lievitare la bolletta anche quando siamo fuori casa.
Per fortuna, con qualche accorgimento si può fare molto. Basta dotarsi di una ciabatta multipresa con interruttore o di dispositivi no-standby, per disconnettere completamente l’alimentazione quando non necessario. Non servono grandi rivoluzioni: un piccolo gesto quotidiano può trasformarsi in un notevole risparmio energetico, riducendo non solo i costi, ma anche l’impatto ambientale.