È bene preoccuparsi delle minacce che l’IA porta con sé, ma è altrettanto importante essere consapevoli del suo reale funzionamento.
ChatGPT, Google Bard, Bing, Copilot: dopo anni in cui si è parlato di lei come di un entità mitologica, l’Intelligenza Artificiale è entrata in una nuova era. Dalla ricerca all’educazione all’arte, i recenti progressi nell’IA promettono di rivoluzionare il modo in cui lavoriamo e viviamo. Tuttavia al momento, per molte persone, l’IA pone più domande che risposte. Come influenzerà la nostra vita quotidiana? Possiamo davvero fidarci di lei?
![come funziona l'intelligenza artificiale](https://www.tecnozoom.it/wp-content/uploads/2023/11/intelligenza-artificiale-come-funziona-24112023-tecnozoom.it_.jpg)
C’è già chi prevede che l’applicazione dei principi di IA ai diversi settori della vita quotidiana porterà a risvolti catastrofici, dalla perdita di milioni di posti di lavoro al vero e proprio collasso della società civile. Prima di poter rispondere a queste complesse domande, è importante capire come funziona davvero questa rivoluzionaria innovazione tecnologica.
L’IA è essenzialmente un software in grado di apprendere schemi di comportamento a partire da un set di informazioni. Testi, immagini, audio e ogni altro prodotto dell’intelligenza umana possono essere dati in pasto a questi sistemi, che analizzeranno le informazioni e le categorizzeranno utilizzando i loro schemi, così da imparare a categorizzarne sempre di nuove.
Opportunità o rischio? Solo il tempo saprà rivelarlo
ChatGPT è il chatbot più famoso del momento e il suo funzionamento è emblematico per capire cosa sia davvero l’IA. Dopo che l’utente ha digitato una domanda, il chatbot utilizza un algoritmo (cioè un insieme di regole) per riconoscere le parole chiave e identificare il tipo di richiesta fatta dall’utente. Il modello di apprendimento automatico, basato sulle informazioni esistenti che ha, genera quindi una risposta appropriata. Oltre a rispondere, però, l’IA fa anche un’altra cosa: impara.
![l'intelligenza artificiale funziona grazie alle reti neurali](https://www.tecnozoom.it/wp-content/uploads/2023/11/intelligenza-artificiale-24112023-tecnozoom.it_.jpg)
Il motivo per cui questi chatbot sono definiti intelligenti è che riescono a migliorare nel tempo: più dati ricevono interagendo con gli utenti e più imparano cose nuove, proprio come una persona che impara una nuova lingua. Gli ultimi chatbot arrivati sul mercato, come appunto ChatGPT, riescono a imparare cose nuove perché utilizzano un tipo di modello di apprendimento automatico chiamato rete neurale. Le reti neurali sono ispirate alla struttura del cervello umano e sono progettate per apprendere schemi sempre più complessi.
E proprio come una persona, l’IA può sbagliare o produrre output distorti. I modelli di IA apprendono dai dati, che possono essere incompleti. ChatGPT, ad esempio, è un modello di lingua addestrato sui dati su Internet: è in grado di riprodurre solo le informazioni sulle quali è addestrato, nulla di nuovo o originale.
Torniamo, quindi, alla domanda originale: possiamo fidarci dell’IA? Il primo passo è sicuramente imparare a conoscerla. Dovrebbero essere gli sviluppatori a sincerarsi che le loro innovazioni siano sostenibili e prive di rischi, ma sappiamo bene che non sempre è così, anzi. Per questo è importante essere consapevoli di come funziona l’IA: solo in quel modo possiamo richiedere alle istituzioni trasparenza e responsabilità.