Amazon nei guai, maxi class-action contro il colosso: utenti infuriati per Prime Video

Amazon sta affrontando un duro problema con i suoi utenti: Prime Video è stato criticato pesantemente. Per quale motivo?

Sappiamo per certo che Amazon è il sito e-commerce più visitato di sempre. Offre una serie di servizi specifici e a cui non possiamo rinunciare. Come se non bastasse diventa sempre più noto a tutti noi per via delle vendite che vengono effettuate. Ma un tipo di abbonamento importante è anche Prime Video, con cui è possibile vedere diversi contenuti. Però sembra che sia diventato protagonista di una accesa polemica.

Prime Video viene criticato dagli utenti
Critica verso Prime Video: cosa sta succedendo? – (Tecnozoom.it)

Di recente Amazon ha deciso di modificare il servizio offerto da Prime Video. Se fino a poco tempo fa non aveva nulla di strano, adesso ha subito alcuni cambiamenti importanti. Infatti sono stati integrati degli annunci pubblicitari ed eliminato il Dolby Vision e Atmos. Questo è riservato per gli utenti non paganti ovviamente. Ed è ovvio che nell’arco di poco tempo sia scoppiata una discussione al riguardo.

Amazon nei guai, il servizio di Prime Video subisce un attacco: mai visto nulla di simile

Così facendo è stata avviata una class-action che ha costretto Amazon ad andare in tribunale. La procedura ha avuto inizio da uno studio legale di Santa Monica. Si è rivolto al tribunale federale della California (USA) per un obiettivo preciso. Ha affermato che Amazon avrebbe violato il contratto con gli abbonati e infranto le leggi sulla protezione dei consumatori. Si tratta di una situazione molto difficile da gestire.

Prime Video viene criticato dagli utenti
Ecco cosa sta accadendo con Prime Video – (Tecnozoom.it)

Gli avvocati sostengono che Amazon abbia pubblicizzato per anni Prime Video. Non aveva mai parlato di pubblicità nei film e nelle serie TV, ed è la prima volta in assoluto. Significa che non sono inclusi nei contratti e che non dovrebbero esserci pubblicità di alcun tipo. Ovviamente il querelante stesso ha acquistato l’abbonamento, motivo per cui ha tutto il diritto di lamentarsene. E sembra che potrebbe avere ragione.

Amazon non è rimasta in silenzio sull’argomento. Ha spiegato che a causa dell’aumento dei costi questa azione è risultata essere necessaria. Infatti ha bisogno di investire nella produzione di serie TV e di pubblicità che possano risanare la sua posizione. Questa spiegazione è apparsa come una forzatura agli occhi dei legali. Infatti si pensa che le produzioni non possano comunque competere con le altre società del settore. Netflix è un esempio lampante in questo caso.

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