Commissario AGCOM annuncia la stretta sulla pirateria: chiunque usufruirà di servizi streaming illegali rischia multe molto salate.
La lotta alla pirateria è ancora aperta e il commissario dell’AGCOM annuncia che a breve ci saranno alcune novità che consentiranno di incrociare i dati più rapidamente e colpire più facilmente chi usufruisce di servizi illeciti. Il piracy shield è stato varato all’inizio dello scorso campionato di calcio e sebbene alcuni canali illegali siano stati oscurati e alcuni servizi bloccati, ben presto si è capito che non era sufficiente ad arginare il fenomeno.
Verso la fine della stagione calcistica passata i servizi illegali erano riusciti a superare gli argini e aggirare agevolmente lo scudo anti pirateria. Quanto accaduto ha portato molti a pensare ad un fallimento dello strumento di controllo voluto dal governo, ma il piracy shield è tutt’altro che morto.
A svelarlo durante una diretta streaming è stato Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM: “Nonostante molte riviste di settore si fossero dilettate nel sminuire o addirittura nel decretare la morte del sistema di Piracy Shield, la piattaforma funziona. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione non solo con le piattaforme di streaming, ma anche con gli operatori telefonici. L’attività di Piracy Shield è ripresa, limitando alcune delle disfunzioni che l’avevano caratterizzata verso la fine del campionato”.
I numeri di questo inizio stagione sono incoraggianti visto che durante le prime due giornate di campionato sono stati bloccati 1000 DNS e 500 indirizzi IP e pare che i numeri siano cresciuti ulteriormente durante le successive due giornate.
Streaming Illegale, AGCOM lancia l’allerta: “A breve multe fino a 15mila euro”
La lotta alla pirateria è dunque ancora viva e sembra che presto verrà effettuato un ulteriore passo avanti che consentirà di bloccare un numero maggiore di canali e siti in maniera repentina e anche di punire in maniera più rapida e precisa quegli utenti che usufruiscono dei servizi.
L’aver stretto accordi con Google e Cloudflare permetterà di lavorare più velocemente al blocco delle trasmissioni illegali, mentre aver raggiunto l’accordo per il protocollo d’intesa con il Procuratore Generale di Roma e la Guardia di Finanza consentirà un incrocio automatico dei dati e dunque la possibilità di multare rapidamente chi usufruisce dei servizi illeciti.
Durante la diretta YouTube Capitanio ha spiegato che il protocollo è pensato per bloccare sia i fornitori di servizi illegali che chi ne usufruisce. Per gli utenti delle piattaforme illegali sono previste sanzioni che vanno dai 150 ai 5000 euro, mentre per i fornitori di servizi illegali sono previste multe fino a 15mila euro.