Trasmettevano partite e film illegalmente, operazione della Guardia di Finanza: anche gli utenti saranno identificati

Continua l’operazione contro IPTV e pezzotto, e la Guardia di Finanza avvisa: gli utenti che li utilizzano saranno identificati presto.

I servizi di televisione e streaming a pagamento sono ormai tanti, e non tutti sono disposti a pagare ognuno di questi individualmente. Ecco che entrano in gioco le occasioni (non esattamente legali) per risparmiare, come l’ormai celebre “pezzotto”, che permette di vedere molti canali normalmente a pagamento a un prezzo stracciato. Si tratta, naturalmente, di attività illegali, che la Guardia di Finanza non vede di buon occhio.

Pezzotto Guardia Finanza
Continua la guerra a IPTV e pezzotto dalla Guardia di Finanza, gli utenti sono avvisati – Tecnozoom.it

Non sorprende, quindi, che questi stiano preparando un’operazione su larga scala contro tutti i sistemi simili in Italia. Già solo qualche giorno fa gli utenti sono stati avvisati che usare un VPN non li proteggerà da possibili sanzioni fino a 5.000 euro. Nonostante questo molti continuano a scegliere di usare queste opportunità più economiche. Le conseguenze saranno presto visibili, visto che già in questo momento la Guardia di Finanza sta procedendo alle indagini, con un nuovo gruppo appena scoperto e a rischio denuncia.

Guardia di Finanza contro IPTV e pezzotto: gli utenti rischiano grosso

Il gruppo di Barletta ha, infatti, scoperto una centrale di trasmissione abusiva di Sky. Questo si trovava a Canosa di Puglia, dove la Guardia di Finanza ha trovato 5 computer potenti con 33 decoder e 12 encoder, dedicati a codificare i segnali. Grazie a questa strumentazione la centrale abusiva riusciva a trasmettere i canali di Sky a migliaia di utenti a costo ridotto. Scatta da qui non solo la denuncia, ma anche l’identificazione degli utenti.

Guardia di Finanza
Procede l’operazione della Guardia di Finanza contro IPTV e il pezzotto, con una nuova centrale abusiva fermata – Tecnozoom.it

Per il gestore della centrale non ci sono dubbi, contro cui scatta la denuncia a piede libero per violazioni del diritto d’autore. Le pene su questa denuncia sono ancora più dure con la nuova legge 93/2023. Ma il gestore non è l’unico a rischiare, visto che anche gli utenti sono a rischio. La Guardia di Finanza, infatti, avvisa che con l’analisi dei materiali sequestrati possono identificare gli utenti finali e, eventualmente, procedere con sanzioni. Al momento il procedimento penale è nella fase di indagine preliminare, quindi la la responsabilità dell’indagato verrà accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. Una volta fatto questo, però, molti utenti potrebbero voler pensare due volte prima di affidarsi ancora al pezzotto, perché rischiano sanzioni durissime.

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