Ricordati che devi morire | E se l’IA ti dicesse quando?

Incredibile IA, un algoritmo risponde a quell’iconica domanda: ricordati che devi morire. Scopriamo l’incredibile esperimento (riuscito).

In questo 2023 l’Intelligenza Artificiale ha sfruttato l’onda lunga (e anche un po’ anomala) di ChatGPT per restare sempre sulla cresta. In ogni segmento di mercato, perfino negli smartphone, grazie a Google e i suoi Pixel 8 e 8 Pro. Si tratta solo un punto di partenza.

E se l'IA ti dicesse quando morire?
Intelligenza Artificiale, l’incredibile esperimento – tecnozoom.it

Il 2024 sarà l’anno dell’esplosione dell’Intelligenza Artificiale, che sta toccando davvero punti mai visti prima. Si tratta di altro rispetto ChatGPT, Bard, Copilot e i loro simili. Siamo andando ben oltre Elon Musk e il suo Neuralink, addirittura più su di quel casco non invasivo sviluppato dall’Università di Sidney in grado di percepire i nostri pensieri con un dispositivo addirittura non invasivo.

L’intelligenza artificiale ora può analizzare i dati anagrafici relativi alla residenza, all’istruzione, al reddito, alla salute e alle condizioni di lavoro delle persone e prevedere gli eventi della vita con elevata precisione. Guardiamo gli stupefacenti risultati.

Utilizzare sequenze di eventi della vita per predire la vita umana: ecco una nuova IA

L’intelligenza artificiale è stata sviluppata per modellare il linguaggio scritto può essere utilizzata per prevedere eventi nella vita delle persone. Un progetto di ricerca condotto dalla DTU, dall’Università di Copenaghen, dall’ITU e dalla Northeastern University negli Stati Uniti mostra che se si utilizzano grandi quantità di dati sulla vita delle persone e si addestrano i cosiddetti “modelli di trasformazione”, che (come ChatGPT) vengono utilizzati per elaborare il linguaggio, possono organizzare sistematicamente i dati e prevedere cosa accadrà nella vita di una persona e persino stimare l’ora della morte.

L'AI che ti ricorda che devi morire
L’IA e le sequenze di eventi della vita – tecnozoom.it

In un nuovo articolo scientifico, “Utilizzare sequenze di eventi della vita per predire la vita umana”, pubblicato su Nature Computational Science, i ricercatori hanno analizzato i dati sanitari e l’attaccamento al mercato del lavoro per 6 milioni di danesi in un modello soprannominato “life2vec”. Dopo che il modello è stato addestrato in una fase iniziale, è stato dimostrato che supera le altre reti neurali avanzate e prevede risultati come la personalità e l’ora della morte con elevata precisione.

Non è tanto la previsione in sé a stupire, ma gli aspetti dei dati che consentono al modello di fornire risposte così precise. Quando i ricercatori hanno analizzato le risposte del modello, i risultati sono coerenti con le scoperte esistenti nel campo delle scienze sociali. “Life2vec” codifica i dati in un ampio sistema di vettori, una struttura matematica che organizza i diversi dati: il modello decide dove collocare i dati relativi all’ora di nascita, istruzione, istruzione, stipendio, alloggio e salute. E da questa sequenza di eventi si arriva a prevedere la data di morte. A noi non ci resta che piangere, come direbbero Troisi e Benigni in quel capolavoro con la frase iconica: ricordati che devi morire.

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